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PIONIERI NELTRATTAMENTO DELL'ALITOSIL'Istituto dell'Alito è un centro leader in Spagna e Portogallo dedicato allo studio, alladiagnosi e al trattamento medico dell'alitosi patologica.

I suoi protocolli medici hanno mostrato un tasso di successo del 97% nella remissionecompleta e duratura dell'alitosi, la più alta del panorama attuale, corroborata dadiverse autorità accademiche europee come la University of the West of England,l'Università di Palermo o l'Università di Siviglia. Facendo alcuni rapidi calcoli, questotasso di successo lascia intendere che se tutta la popolazione che si stima soffra dialitosi patologica si curasse con i protocolli medici sviluppati dall'Istituto dell'Alito,l'incidenza di questa condizione sarebbe inferiore all'uno percento a livello mondiale,inferiore anche a malattie considerate rare come la Sindrome de Sjögren.

Frutto di un incontro scientifico della International Society for Breath Odor Research(ISBOR, Chicago 2007) e di un accordo stipulato da un gruppo di studiosi di diversipaesi e diverse specializzazioni mediche che prevedeva la condivisione delle propriericerche, l'Istituto dell'Alito è stato pioniere, fin dal 2010, nell'applicazione di unapproccio scientifico e specifico su migliaia di persone che soffrivano di alito catttivoin tutta la Penisola Iberica.

L'obiettivo dell'Istituto dell'Alito è quello di migliorare la qualità di vita dei portatoridi questa patologia, applicare le nuove scoperte e collaborare con il progredire dellascienza, dichiarando l'alitosi una malattia socialmente riconosciuta e capita.

L'Istituto dell'Alito concentra il proprio lavoro su cinque linee d'azione:

1. Sviluppo di protocolli clinici a uso medico.2. Formazione di professionisti della salute.3. Collaborazione con diversi centri clinici per il trattamento dei pazienti.4. Ricerca e pubblicazione scientifica.5. Sensibilizzazione della popolazione su un tema ancora tabù.

I MEDIA

La partecipazione dei mezzi di

informazione è essenziale per fare da

cassa di risonanza alla demistificazione

di una condizione considerata tabù, per

permettere all'alitosi patologica di

venire riconosciuta come una vera e

propria malattia e per far conoscere a

chi ne soffre l'esistenza di soluzioni

scientifiche e cliniche efficaci e durature

nella quasi totalità dei casi.

ALITOSI,IL NEMICO INVISIBILESapevate che si stima che il 30% della popolazione soffra o abbia sofferto inqualche occasione di alitosi (1,2) e che, malgrado non si disponga di cifre esatte circal'incidenza di questo disturbo, vi sono stime ufficiali che parlano del 60% (2) dellapopolazione?

Sapevate che l'alitosi può essere causa di depressione e addirittura di suicidio?

O che l'alitofobia è stata riconosciuta come malattia psichiatrica?

L'alitosi è un problema globale che colpisce tutta la società, indipendentementedalla nazionalità - essendo il terzo motivo per cui si prenota una visita dentisticanegli Stati Uniti -, la condizione sociale, l'età, il sesso o la qualità dell'igiene orale dichi ne soffre.

Particolarmente importante è il caso dell'alitosi patologica, una condizione noncausata dalla mancanza di igiene o dal consumo di determinati alimenti, ma sintomodi altre patologie e deve essere trattata con l'assistenza di un medico.

L'alitosi patologica è considerata una delle malattie con il peggior impatto psicologicoe sociale, essendo comunemente associata alla scarsa igiene personale. Questopregiudizio fa sì che la si tratti come un tabù e si stigmatizzino coloro che ne soffrono,persone sopraffatte dalla vergogna e dalla disinformazione, che chiedono aiuto eche invece trovano davanti a sé un muro di silenzio e incomprensione.

(1) http://www.sepa.es/images/stories/SEPA/ESTAR_al_DIA/HALITOSIS/InformeHalitosis.pdf(2) http://www.efesalud.com/noticias/halitosis-el-enemigo-en-la-boca/(3) http://www.bbc.com/mundo/noticias/2011/02/110210_trastornos_embarazosos_halitosis_men.shtml

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97 %TASSO DI SUCCESSO

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SENSIBILIZZARE ESPEZZARE I TABÙ: ILDOTT. JONAS NUNES

Dottorato al Dipartimento di Stomatologia in Alitosi ePremio di Dottorato Extraordinario (su più di 1200 tesidi dottorato) dell'Università di Siviglia, nella suaformazione curriculare appaiono più di dieci titoliaccademici, tra i quali un Dottorato Europeo, tre titolidi Master Universitari e quattro di Esperto Accademico.

Membro ricercatore della International Society forBreath and Odor Research (ISBOR) e della InternationalAssociation for Breath Research (IABR), ha creato,durante il suo Dottorato nel 2010, il brevetto scientificoHCP Arthyaga® (Halitosis Clinical Protocol), sviluppatodurante vari soggiorni di ricerca a Chicago, Tel-Aviv eLisbona. Si stima che sia il protocollo di diagnosi etrattamento dell'alitosi cronica con maggior tasso disuccesso (97%) corroborato da esperti accademici(1) neltrattamento dell'alitosi patologica a livello mondiale eusato esclusivamente all'Istituto dell'Alito.

Il suo spirito divulgatore di un tema considerato tabùnella società come l'alitosi, lo ha portato a collaborareassiduamente con diversi media, essendo stato invitatoa partecipare con interviste, reportage e articoli diopinione su più di 40 mezzi di comunicazione, compresala TVE, Antena 3, El Mundo, ABC, La Vanguardia, LaRazón, COPE, Cadena SER, SIC o Men's Health.

(1) University of the West of England, Università di Palermo,Universidad de Sevilla.

"Molti dei nostri pazienti si mostrano

disperati. L'ignoranza, la ricerca

infruttosa di una soluzione e lo stigma

sociale che derivano dal soffrire di alito

cattivo hanno causato loro gravi

problemi di autostima.

Accompagnamento e protocolli

scientifici sono i nostri strumenti per

restituire la fiducia in loro stessi. Ogni

trattamento applicato con successo dà

un senso alla mia vocazione medica:

incidere positivamente sulla qualità di

vita di qualsiasi persona che soffre per

il proprio alito in qualsiasi punto del

mondo".

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È autore dei libri "Prenditi Cura del Tuo Alito - La Guida Definitiva" (2017),"Cómo cuidar tu Aliento - la guía definitiva" (2015) e "O Mondo do Halito a Descoberto" (2012) oltre a essere stato oratore in seminari e conferenzesull'alitosi negli Stati Uniti, Giappone, Germania, RegnoUnito, Israele, Cuba, Brasile ed è autore di più di 40comunicazioni scientifiche esposte in congressi su rivistescientifiche e mediche internazionali.

Il Dott. Jonas Davi C. G. Nunes è un esperto riconosciutoa livello mondiale nell'ambito dell'alitosi, dal momentoche ha trattato più di 8000 pazienti di più di 90 paesi.Direttore e fondatore dell'Istituto dell'Alito, associa illavoro di ricerca e docenza alla sua attività clinica eassistenziale in diversi centri e ambulatori specializzatiin alitosi della Penisola Iberica, tra i quali la Unidad Hospitalaria de Halitosis al CentroMédico Teknon di Barcelona.

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Che cos'è il protocollo HCP Arthyaga®?

HCP Arthyaga® (Halitosis Clinical Protocol Arthyaga) è il protocollo clinico sviluppato dal Dott. Jonas Nunes nel corso dei cinque anni della sua ricercadottorale (2010) che ha ricevuto l'apporto scientifico di vari ricercatori internazionali e ottenuto l'approvazione di una giuria in cui era presente ilmicrobiologo John Greenman, presidente della International Society for Breath and Odour Research (2007- 2009). La sua efficacia e l'approvazioneaccademica da parte di altri paesi europei gli ha permesso di ottenere il grado supremo di Menzione Europea.

Dichiarazione di John Greenman:"Il protocollo HCT Arthyaga si è dimostrato efficace nel miglioramento dei parametri clinici, autopercettivi e psicosociali relativi all'alitosi. Ritengo

che questa tesi dimostri una ricerca di alta qualità, dando prova di originalità, di una metodologia appropriata e di interesse generale per la

comunità scientifica, in particolar modo per l'ambito della ricerca sull'alito."

Questo protocollo stabilisce una metodologia standardizzata e innovatrice per la diagnosi, la terapia e il controllo dei trattamenti,che comprende la raccolta di campioni, gli esami scientifici da realizzare per il rilevamento dei composti volatili nell'ariaespirata, l'interpretazione dei dati ottenuti e, sulla base di questi, i criteri per la prescrizione di un trattamento specifico,mantenendo come obiettivo il successo clinico.

L'applicazione del protocollo HCP Arthyaga® ha permesso di diagnosticare e curare con successo le cause opatologie che provocavano l'alito cattivo nel 97% dei casi.

Che cos'è l'Arthyaga®Box?

Il kit di diagnosi Arthyaga®Box è un sistema di raccolta e trasporto di campioni biologici per la diagnosidella causa dell'alitosi di qualsiasi persona, indipendentemente dal luogo del mondo in cui si trovi.Sviluppato pioneristicamente da medici ricercatori e ingegneri dell'Istituto dell'Alito, include recipientiadeguati per la conservazione scrupolosa e il trasporto internazionale di campioni biologici (alito,saliva e batteri) necessari per rilevare la causa dell'alitosi.

Una volta arrivati ai laboratori associati all'Istituto dell'Alito di Barcellona, i campionivengono analizzati dalle più moderne tecniche analitiche contemplate dal protocollo Arthyaga®,tra queste l'analisi dei gas che compongono l'alito cattivo, permettendo, così, di elaborareuna diagnosi e un trattamento che il paziente potrà seguire nel posto in cui vive.

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TECNOLOGIA SPECIALIZZATAPER UN TASSO DI SUCCESSO DEL 97%Esiste una cura universale per l'alitosi?

Nonostante esistano diversi prodotti che promettono di "curare" l'alitosi, è importante sottolineare chenon esiste "una sola alitosi". Infatti l'alitosi non è nemmeno riconosciuta come una malattia, essendo untipo di sintomo o una spia capace di avere caratteristiche molto diverse a seconda del processo fisiopatologicoche la scatena. Concretamente questi processi possono essere più di 80.

Esistono, quindi, quasi un centinaiodi possibili diverse cause dell'alitosi,essendo necessario un trattamentospecifico per ognuna di loro,realizzato con il massimo rigorescientifico e medico attraverso unprotocollo clinico basato sutecnologie specializzate nell'analisidi campioni di alito (per esempio: i"nasi elettronici" e lagascromatografia).

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CURIOSITÀForse per il fatto di essere considerato un tabù, il tema dell'alitosi è ricco di dati e curiosità che possono risultare interessanti da trattare sui mezzi di comunicazione.

> Fino ad oggi, sono stati rilevati più di 3000 diversi composti nell'alito umano di diverse persone, molti dei quali associati a patologie soggiacenti.

> L'olfatto è considerato, fra tutti i sensi, quello più legato alle emozioni grazie alla forte variabilità delle risposte emozionali che gli odori producono sugli esseri umani.

> Gli stimoli olfattivi negativi influiscono sulle emozioni relative alla memoria, al linguaggio, al riconoscimento dello spazio e al temperamento.

> Nella Penisola Iberica, le donne sono più esigenti e si preoccupano di più del proprio alito. Tuttavia, in genere, sono gli uomini ad avere l'alito peggiore.

> La maggioranza delle persone che richiedono un trattamento all'Istituto dell'Alito provengono da livelli socioeconomici ed educativi medio-alti.

> L'81,5% dei pazienti dell'Istituto dell'Alito aveva già consultato senza risultati, in precedenza, altri professionisti della salute.

> Stati cronici di alitosi sono stati associati alla fobia sociale (quando si evita di uscire di casa, così come qualsiasi contatto intimo), alla depressione e al suicidio.

> Il Talmud contiene registri di più di 2000 anni fa che stabiliscono che il contratto matrimoniale (ketubah) può venire legittimamente annullatoin caso uno dei coniugi soffrisse di alitosi.

> La respirazione boccale o orale è una delle cause più comuni di alitosi.

> L'alitofobia è riconosciuta come una malattia psichiatrica. Coinvolge soprattutto le donne.

> Si attribuisce al profeta Maometto l'espulsione di un membro della moschea a causa dell'alito cattivo troppo intenso.

> Ci sono coppie che cercano aiuto medico per paura che l'alitosi si possa trasmettere attraverso il bacio.

> Esistono studi che indicano che soltanto il 36% delle persone che soffrono di alito cattivo lo notano.

> L'alito cattivo provocato da certi alimenti può durare fino a tre giorni.

> Si stima che l'87% dei dentisti che rilevano alito cattivo nei loropazienti non lo comunica.

> Lo stress e la mestruazione possono provocare l'alito cattivo.

> L'alitosi è la condizione stomatologica con maggiorimpatto negativo sulla qualità di vita di una persona.

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STORIE VERE - TESTIMONIANZEPer la maggioranza delle persone, parlare di alitosi è sinonimo di aver mangiato aglio o di scarsa igiene orale, però cosa succede a tuttele persone che si prendono cura della propria bocca e continuano a soffrire di alitosi senza aver mangiato aglio?

Andreu, Ingegnere, BarcellonaLa mia alitosi mi ha provocato gravi problemi di interazione sociale, questa specie di "handicap o invalidità sociale" mi ha impedito di farevarie cose per tutta l'adolescenza e giovinezza. Nel corso degli anni questa condizione ha modellato la mia personalità, con forti conseguenzesul mio modo di essere; sono diventato un giovane introverso, riservato, timido. Ho addirittura acquisito un'autentica fobia per certesituazioni quotidiane come salire in ascensore con qualcuno vicino o restare in luoghi non ventilati.

Isabel, Assistente Sanitaria, SivigliaPassavo le giornate masticando gomme, mangiando caramelle e a quell'epoca ho provato qualsiasi tipo di collutorio. Ho addirittura cambiatovarie volte di medico curante e tutti mi dicevano che si trattava di un "problema da nulla", anche se per me era un autentico dramma. Nullaera peggio del dolore che provavo a dover uscire in strada, andare a lavorare ed entrare in contatto con altre persone, e ovviamentedovevo farlo.

Ángeles de la Flor, Psicologa, MadridSappiamo tutti la forte repulsione che si prova di fronte a un alito sgradevole. L'alitosi può essere interpretata come un segno di qualcosache non sta andando bene, ed è possibile che venga associata a mancanza di igiene o a un livello di ansia molto alto. Questo succedeperché è impossibile evitare i segnali che ci arrivano. È praticamente impossibile sentire l'odore di qualcosa che ci disgusta e non emettereimmediatamente un giudizio negativo.

Carla, Professoressa, SaragozzaIl mio alito mi tormentava e mi vergognavo di me stessa, fino al punto che per molti anni non sono stata capace di parlare di questoproblema con nessuno e non ho mai pronunciato la parola alitosi. Ogni tanto, mi dedicavo a cercare su internet tutto quello che si sa suquesta malattia o quello che si stava ricercando. Dopo le ricerche cancellavo tutta la cronologia. Il peggio era stare con qualcuno perchéle mie relazioni non finivano mai bene. Mi sono abituata a mascherare tutte le insicurezze che mi provocava l'alito con freddezza; mimostravo distante o poco interessata alla relazione.

Héctor, Economista, BilbaoHo consultato dentisti, otorini e specialisti dello stomaco. Nessuno di loro ha saputo diagnosticarmi la possibile causa della mia alitosi.Ho iniziato a preoccuparmi estremamente della mia igiene dentale: filo interdentale quotidiano, collutori, strumento per pulire la linguaecc. Ho iniziato anche a masticare gomme 24 ore su 24 e a mantenere una certa distanza perché gli altri non notassero il mio alito cattivo.

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Cosa succede atutte le personeche si prendonocura della propriabocca e continuanoa soffrire di alitosi?

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Fin dall'inizio, i mezzi di comunicazione si sono mostrati molto

sensibili a un tema di forte interesse sociale come l'alitosi. La

scarsa informazione su questa condizione, anche tra chi ne soffre,

la scia di tabù che la circonda, la stranezza di alcune patologie

che la provocano e dei loro sintomi e conseguenze, la difficoltà

nel trovare pazienti disposti a parlare in prima persona del loro

problema e anche la polemica generata dai cosiddetti "prodotti

miracolosi" hanno motivato i media a ricorrere all'affidabilità

dell'Istituto dell'Alito per fare un po' di luce su questo tema.

I MEDIA,SENSIBILI ALPROBLEMA

Le sue approfondite conoscenze sull'alitosi, il suo spirito divulgativo e il suo carattere aperto e proattivorendono il Dott. Jonas Nunes, direttore dell'Istituto dell'Alito, un interlocutore molto interessante per ilpubblico.

Il bisogno di informare la società sugli ultimi sviluppi relativi a una patologia così sconosciuta e con forteprevalenza sulla popolazione, l'ha portato a collaborare assiduamente con diversi mezzi di comunicazione,come protagonista di interviste, reportage e articoli di opinione su più di 40 media, incluse la TVE, Antena 3,El Mundo, ABC, La Vanguardia, La Razón, COPE, Cadena SER, SIC o Men's Health.

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PER SAPERNE DI PIÙNell'ambito della propria attività di divulgazione,l'Istituto dell'Alito fa uso di diversi supporti, rivoltia diversi tipi di pubblico e segmenti della popolazioneper far conoscere il proprio lavoro sullo studio,diagnosi e cura dell'alitosi.

D'altra parte, il Dott. Jonas Nunes ha un proprio blog personale (dr.jonasnunes.com) in cui, periodicamente, pubblicaarticoli di interesse sull'alitosi e risponde alle domande degli utenti.

L'Istituto dell'Alito ha anche una mailing list attraverso cui manda newsletters molto ben accolte da pazienti, professionisti dellasalute del cavo orale e altri collettivi.

Infine, e come non poteva essere altrimenti nel Ventunesimo secolo, l'Istituto dell'Alito è un ente molto attivo sulle reti sociali, con unaforte presenza su Facebook, Twitter, Linkedin e con un proprio canale su Youtube.

RETE DI AMBULATORI

La nostra rete di Unità e Laboratori dell'Alito, stabilita in collaborazione con alcuni centri medicie odontologici più riconosciuti nella Penisola Iberica, permettono di offrire al paziente un trattamentopersonalizzato e privato su un problema di alitosi con tutte le risorse scientifiche applicate suquesto campo della medicina.

BARCELONAInstituto del Alientoinstitutodelaliento.com

Barcellona. Centro Médico Teknonteknon.es

Bilbao. Getxo. Clínica Abra4clinicadentalabra4.com

La Coruña. Clínica Pardiñasclinicapardinas.com

Madrid. Centro Médico-Quirúrgico deEnfermedades Digestivas (CMED)cmed.es

Málaga. Clínica Avilés y Románclinicadentalavilesyroman.com

Sevilla. Garcelán Clinicclinicadentalgarcelan.com

Faro. Clínica Dentária das Figurasclinicadasfiguras.com

Lisboa. MD Clínicamdclinica.com

Oporto. Clínica Dentária d�Avenidaclinicadavenida.com

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Centro Médico Teknon.

Barcellona

Milano. Columbus Clinic Centercolumbus3c.com/

Inoltre, all'Istituto dell'Alito sono dedicate le pagine web www.istitutodellalito.it e www.arthyaga.comdove è possibile ottenere qualsiasi tipo di informazione sull'entità e sulla sua metodologia lavorativa, oltrea dati curiosi, di contatto, e sezioni come domande frequenti, biblioteca medica, ricerca, formazione, miti everità, così come la possibilità di accedere a diversi test in modo che ogni visitatore possa valutare in modo semplicee privato se presenta problemi di alitosi.

Insieme a questi comunicati stampa, qualsiasigiornalista che lo desideri, potrà sollecitare,come documentazione, un esemplare dellibro "Prenditi Cura del Tuo Alito: La Guida Definitiva" scritto dal Dott. Jonas Nunes cheverrà consegnato senza nessun costo.

Consapevoli dell'importanza dei mezzi dicomunicazione per la trasmissione di informazionisociali, l'Istituto dell'Alito trasmetterà a partire dagenaio 2018 un comunicato stampa mensile in cuisi abborderanno diversi aspetti relativi all'alitosi e agliaggiornamenti sull'Istituto.

Fin dalla sua fondazione nel 2010, l'Istituto dell'Alito ha ampliato geograficamente la propria areadi influenza aprendo nuovi ambulatori ogni anno. Attualmente ha undici centri autorizzati inSpagna, Portogallo e Italia, ed espanderà la sua rete a Londra nel 2017.

Valencia. Clínica Identis - Doctores Gandía y Aguiló clinicadentalidentis.com

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istituto

dell�alito

BARCELONA OFFICETorres Trade OesteGran Via Carles III, nº 94 - 10º - 108028 Barcelona

CONTATTO PER LA STAMPABerta Torregrosa [email protected](+34) 680 235 496www.istitutodellalito.it